Premessa e antefatto
Audiorecensioni: esiste questo termine? O l’ho coniato io? Se è così ne sono molto contenta, anche perché da quando “ascolto libri” (che non è più una contraddizione in termini) ho la possibilità di riempire tempi più o meno lunghi con capitoli interi o singole pagine di storie, che danno un senso a questi spazi temporali altrimenti riempiti da azioni a volte anonime e di poco senso.
Avete presente quando gli amici, con i loro consigli, creano una SANA DIPENDENZA DA LETTURA? Ecco, è ciò che è capitato a me.
Era un mercoledì sera a Piombino, eravamo al corso di scrittura creativa, condividevamo esperienze e consigli senza la pretesa di convincere nessuno.
Io, invece, curiosa, torno a casa, spippolo, cerco, trovo, scarico e… in una notte ascolto più di metà del primo libro di cui voglio raccontarvi oggi:
ACCABADORA di Michela Murgia
Primo punto a favore è sicuramente la voce narrante: in questo caso è quella dell’autrice che accompagna il lettore in un viaggio nel tempo.
Un romanzo di quelli che piacciono a me, perché sono di formazione, sviluppano la trama nel tempo e nella crescita della protagonista.
Una terra per me lontana, la Sardegna, di cui so poco, ma che ho amato e accostato a molti altri tratti di quel meridione caldo e antico.
(ne ha scritto anche Bianca un po’ di tempo fa, se non sai ancora se leggere o ascoltare questa storia clicca qui)
NOI SIAMO TEMPESTA di Michela Murgia
Affascinata dalla voce dell’autrice, ho ascoltato con piacere anche un secondo suo libro che è composto da tanti ritratti, uno per capitolo, di personaggi che hanno segnato il tempo; eroi di cui però non tutti forse (io per prima) ne sono pienamente a conoscenza.
In particolare in uno degli ultimi capitoli, ho scoperto della ricca attività nella Napoli ottocentesca di un’accademia di biologia a cui hanno partecipato giovani e brillanti menti del tempo e da cui sono usciti ben quattro premi Nobel.
LA RAGAZZA DELLE ARANCE di Jostein Gaarder
Dalla stessa autrice scandinava de “Il mondo di Sofia” (di cui presto vi racconterò, promesso) un altro romanzo che indaga le domande che sono alla base della vita e del suo senso.
L’idea è di quelle buone: un ragazzo trova una lunga lettera del padre scomparso per una grave malattia e ne nasce un dialogo a due che collega il passato al presente: una fantomatica “ragazza delle arance“ che ricerca arance tutte uguali per un motivo ben preciso.
Un libro tenero, una storia che ha come protagonisti chi non è più su questa terra, ma lascia un dono, un ricordo, un’eredità da coltivare e continuare.
Richiamo finale a una canzone indimenticabile che racconta con la magia delle voci questa stessa storia.
LA RAGAZZA DEL TRENO di Paula Hawkins
Paesaggio inglese sempre umido e grigio, un treno che ogni giorno porta il suo carico di pendolari dalla periferia a Londra e ritorno.
Tra questi pendolari c’è una ragazza, Rachel, che dal finestrino del treno vede passare davanti agli occhi, ogni giorno il suo passato, il presente che ormai non le appartiene più e va creandosi un futuro che non è però suo.
Tre voci di donne che sono irrimediabilmente legate tra loro più di quanto si pensi all’inizio della storia. La trama si complica, s’intreccia e s’aggroviglia.
Tre donne che hanno molto in comune: una che non può avere figli, una che ne ha avuto da poco uno e una che invece l’ha perso.
Una storia tormentata, che cerca una soluzione, una via di fuga, come un viaggio in treno altrove verso una destinazione sconosciuta.
UN INCANTEVOLE APRILE di Elizabeth Von Arnim
Quattro donne inglesi, quattro donne diverse per età, estrazione sociale e per caratteristiche peculiari. Apparentemente non hanno nulla in comune. Invece l’autrice le fa convivere il tempo di un mese di vacanza in Italia, lontano dalla grigia e piovosa Inghilterra e le riunisce in un angolo d’Italia dolce e pieno di promesse, dove ritrovare forse veramente se stesse.
Sicuramente l’ambiente dove la vicenda si sviluppa è il vero protagonista; le architetture, i giardini e i panorami riflettono le storie personali ma talvolta rappresentano le risposte alle tante domande lasciate da parte nell’animo per paure e insicurezze, fino a quando si trova la forza per affrontarle, la spinta a guardarle dritte in faccia e ritrovarsi libere e come rinate dopo averle superate.
Per ora mi fermo qui, ma ti anticipo che sto ascoltando un libro dietro l’altro e che ogni volta che arriverò a cinque titoli da recensire tornerò con una di queste mie audiorencensioni…
Anch’io ho amato tantissimo Accabadora letto da Michela Murgia.
Siamo dello stesso parere, allora. A presto!