Dopo aver conquistato ogni anfratto del nostro pianeta, non senza correre rischi inutili e imporre la propria presenza in luoghi incontaminati e nei confronti delle popolazioni autoctone, all’uomo non è rimasto che aspirare all’esplorazione della Luna.
Ma per gli scrittori l’attrazione verso il nostro satellite ha radici molto più lontane, che risalgono a ben prima dell’avvento della letteratura fantascientifica (citiamone due senza alcuno sforzo, Ariosto e Leopardi, che è sempre bello ricordare) e della corsa allo spazio durante la guerra fredda.
Per il cinquantenario dello sbarco sulla Luna, Racconti Edizioni ha pubblicato il volume Viaggi sulla Luna, curato da Fabrizio Farina: una raccolta perfetta sia per coloro che sono estimatori di sci-fi, per le chicche d’antan e per la rilettura del tema da parte dei nostri contemporanei Walter Fontana e Federico Lai, sia per chi, al contrario, non è un appassionato di genere, per la varietà dei racconti e l’alto livello letterario complessivo. Chiariamoci, prima di andare avanti: non voglio, con questo, negare questo tipo di valore alla letteratura di genere, ma non saprei come meglio mettere in luce la maestria di autori come Tommaso Landolfi, che col suo Racconto del lupo mannaro spicca come se confezionasse una poesia sotto forma di prosa, e lo struggimento di storie come quella di Clarke, Vento dal Sole, e di Heinlein, Requiem, dove il desiderio che spinge i protagonisti nello spazio è talmente più forte di tutto da diventare metafora di ogni possibile desiderio umano.
Mi è capitato di consigliare questa antologia a esemplari di entrambe le categorie di lettori ed è stato un successo in tutti i casi: al di là del fermento che si è creato negli ultimi mesi intorno a questo tipo di lettura grazie all’anniversario dell’allunaggio, credo che siamo davanti alla dimostrazione di come, incrociando l’interesse naturale dell’essere umano verso una tematica molto sentita e un volume ben pensato, ben curato e ben confezionato, si riesca a dare soddisfazione genuina a un pubblico molto ampio.
La raccolta è composta da 11 racconti incentrati sulla Luna o, ancora meglio, sul rapporto dell’uomo con essa. In più, l’introduzione a cura di Fabrizio Farina rappresenta una golosissima bonus track, che di fatto possiamo considerare il dodicesimo racconto della raccolta.
Partiamo da qui con una breve chiacchierata con Fabrizio stesso, che merita un numero aggiuntivo di lodi per il fatto di essersi prestato a rispondere alle mie domande anche nel bel mezzo delle sue meritate ferie: Fabrizio, com’è nata l’idea di questa introduzione così particolare? Si tratta di un pezzo che che avevi già scritto o l’hai prodotto per l’occasione?
- L’introduzione è venuta lì per lì mentre mi documentavo sulla missione Apollo 11. Una frase di Collins: “Per un momento sono stato l’uomo più solo dell’universo ” mi ha fatto venir voglia di nobilitare proprio lui, che era arrivato fino lì e non aveva fatto neanche un passo sulla Luna. Così ho cercato di inserire notizie, curiosità, cenni di letteratura legati alla Luna in mezzo a un fantomatico dialogo tra astronauti in cui Collins è l’unico che sa come sono andate veramente le cose.Hai curato Viaggi nel tempo e Viaggi nello spazio per Einaudi, ma i Viaggi sulla Luna ti hanno portato a Racconti Edizioni: com’è avvenuto questo passaggio? Promette collaborazioni future altrettanto belle?
- Avrei volentieri continuato a pubblicare con Einaudi ma purtroppo il piano editoriale era già prestabilito e mi avrebbero garantito l’uscita nel 2020. Non potevo perdermi l’anniversario e quindi mi sono rivolto a Racconti. Li conosco fin dagli esordi, so con quanta cura e passione seguono ogni libro. Ci siamo trovati in sintonia ed è un piacere lavorare con loro. Non dispero di trovare qualche argomento altrettanto valido per poter fare ancora qualcosa insieme.Come hai scelto i racconti da inserire nella raccolta? C’è un racconto che ti ha reso particolarmente orgoglioso poter includere?
- La scelta è frutto di un lavoro molto lungo. Quando, nel 2014 mi misi seriamente a lavorare nell’antologia sui viaggi nel tempo, ogni volta che trovavo un racconto interessante lo annotavo, catalogandolo per argomento. Quando mi sono approcciato a questa antologia il materiale messo via era parecchio (di solito seleziono una trentina di racconti).
Ecco le regole che mi sono dato:
A) non più di uno racconto per autore
B) prediligere gli autori amati (Dick, Wells, Bradbury, Ballard, Weimbaum, Brown)
C) includere vari modi e varie sensibilità letterarie nel trattare l’argomento
D) disporre almeno di un inedito, o di qualcosa che non sia mai stato tradotto in Italia.
Nei Viaggi sulla Luna l’inedito, su richiesta, è quello di Federico Lai, detto Flai. Il racconto che fa da perno dell’antologia e il racconto di Poe. Ma quello che mi piace di più per la sua cupezza ma anche speranza è quello di Ballard.Cosa ti piace leggere in generale? Ci consigli un libro o un autore che pensi non dovremmo perderci? - Leggo di tutto un po’. Ultimamente molti racconti, forse troppi a scapito dei romanzi. L’autore, anzi gli autori sono due: Fredric Brown, re dei racconti brevi, autore geniale di libri di fantascienza e non solo, l’altro è James Ellroy, tutta la sua opera è cupa ma vera. American Tabloid è un capolavoro. E visto che ci sono ci aggiungo Il Ballo di Némirovsky, Survivir di Palahniuk, Il malloppo di Marchesi e Legali da legare di Groucho Marx.
Grazie mille Fabrizio, accurato e generosissimo!
Io spero che questo volume rappresenti un crocevia di prime volte che avranno un lungo seguito: dato che è il primo esemplare di raccolta antologica che Racconti edizioni ha pubblicato, me ne auguro molti altri, e più di ogni altra cosa mi piacerebbe che coloro che sono approdati alla casa editrice grazie a questo volume vorranno approfondirne la conoscenza esplorando in lungo e in largo il suo catalogo e coloro che hanno portato a casa l’antologia perché hanno fiducia nella casa editrice abbiano assaporato un modo di intendere la fantascienza che farà nascere in loro la voglia di approfondire i contatti con questo genere. Che i tuoi occhi si riempiano di orizzonti vastissimi, lettore.