Otto sconosciuti legati da un’unica passione: il cibo.
Otto storie differenti, apparentemente lontane e senza punti in comune.
Otto lezioni di cucina che vanno oltre i fornelli del ristorante dove si tengono.
Otto vite che celano dolori, tradimenti, segreti, dietro la facciata di una grigia normalità.
Otto anime che ritorneranno sulla strada perduta grazie a un profumo, una consistenza, un vino, una salsa o una spezia.
La lezione di cucina rappresenta in questo testo una lezione di vita, uno strumento per aprire con delicatezza un nuovo capitolo della propria esistenza.
Il cibo è visto come mezzo, come una chiave che apre una serratura arrugginita dal tempo trascorso inesorabilmente; come una falce rilucente che si fa strada tra la vegetazione rigogliosa ma intricata, che si ripiega silenziosamente su se stessa.
Erica Beuermeister ci aiuta a capire che il cibo ha memoria e aiuta – catarticamente – a fare pace con sé stessi, a trovare il bandolo di nodi non sciolti e ritornare a vivere con leggerezza, senza più nuvole che fanno ombra sul cuore