La brava Stefania Auci racconta in questo romanzo, consigliato dalla finalista al Premio Strega 2019 Nadia Terranova, una saga familiare in una Sicilia agli inizi del XIX secolo.
“Gli altri sono gli altri e fanno quello che vogliono. Noi siamo i Florio. È così che inizia tutto”.
Paolo e Ignazio Florio sono due fratelli aromatari che lasciano la piccola Bagnara Calabra per la città di Palermo. Animati da una voglia che è quasi fame di successo e di affermazione personale che significhi anche guadagno e benessere, aspirano a una ricchezza materiale che faccia salire loro anche la scala sociale e che non li faccia rimanere sempre, agli occhi della nobiltà locale, dei facchini bagnaroti, perché “è il sangue che fa la differenza”. Ma la caparbietà dei due fratelli e le loro intuizioni li porterà alla creazione di un impero commerciale in più campi, dalle spezie allo zolfo, alla navigazione, al tonno e al tipico marsala, poiché “sono i fatti che devono parlare per te”; è questa infatti la filosofia di vita degli uomini Florio.
E le donne?
Be’, le donne hanno un ruolo secondario in quest’ambiente.
“Noi siamo dei nostri mariti. Non abbiamo potere. Nessuna femmina ha scelta quando si sposa” sembrano dire, e dare un erede maschio a cui tramandare il nome e i beni è l’unico incarico che la natura dà loro e che è meglio non deludere generando invece una o più femmine.
In un periodo storico ricco di stravolgimenti politici qual è stato l’Ottocento, italiano ed europeo, l’autrice ripercorre le tappe dell’ascesa al successo di una famiglia che ancora oggi ha una sua collocazione importante nel panorama commerciale italiano, con un intreccio che ha tenuto conto delle dinamiche interpersonali che hanno alimentato le vite dei Florio e indirizzato i loro destini.
La scelta di una lingua asciutta e diretta aiuta infine lo scorrere veloce della storia, arricchita nei punti giusti da espressioni in vernacolo siciliano che contribuiscono a impreziosirne la struttura ben costruita.
Io consiglio spassionatamente all’autrice di continuare questo lavoro di ricerca familiare, utile magari ad aggiungere un secondo capitolo a questa saga, e sono sicura che sarete d’accordo con me quando avrete finito di leggere il romanzo!